La noia: cinque modi per non mangiarla


La noia: cinque modi per non mangiarla

Il cibo non ha bisogno di motivazioni aggiuntive per essere mangiato. Oggi ci troviamo nella fase dell’abbondanza, in cui “più è meglio”.
L’uomo usa il cibo sin dagli albori e oggi lo ha metabolizzato. Fisicamente, sensorialmente, e mentalmente.

Il cibo è ormai dovunque. Oramai manca solo la pubblicità di una stupenda donna che guida un’auto lussuosa mentre con una mano mangia un panino leggendario e con l’altra legge un manuale per “Diete veloci, immobili, immediate e gustose”.

Il cibo è già eccessivamente utilizzato con la scusa della “necessità” e ampiamente rappresentato grazie alla pubblicità. In definitiva, non necessita di una spinta ulteriore.

Ma l’uomo ha deciso di dare al suo rapporto con il cibo una spinta in più che si chiama “Noia”.
Tralasciando le problematiche psicologiche e sentimentali (che tratteremo in altri articoli) e le malattie, uno dei motivi dell’utilizzo eccessivo di cibo è dettato dalla necessità di occupare il tempo, “staccare dalla monotonia pomeridiana”, passare i minuti con un’attività che dia soddisfazione, non faticosa e per niente impegnativa, ossia … per Noia.

Assunzione di zuccheri a manetta, perché se dobbiamo osare dobbiamo farlo per bene. Cosa che ci porta a volerne sempre di più e, per ciò che riguarda invece il movimento, a volerne sempre di meno.
Nel rapporto cibo-noia, addentare qualcosa è tremendamente più semplice che afferrare la giacca e uscire di casa, e non per cenare fuori.

Domanda: il cibo cambierebbe qualcosa nei momenti di noia?

Se l’unica soluzione alla noia è quella di mangiare, ieri, oggi, il primo come l’ultimo giorno di ogni mese… se per diversificare i tuoi momenti di noia mangi… allora… non stai diversificando proprio niente. E non stai neanche provando a farlo.
E allora che cosa stai facendo? Se cerchi di scambiare la “Noia” con il “Cibo”, che cosa pretendi di cambiare nella tua vita?!
Piuttosto, hai provato a cercare un’attività, un hobby, qualcosa per superare la Noia?

Bada bene. Le uniche risposte corrette sono quelle sincere, quelle che ci diamo dopo un attimo di riflessione, da soli o magari in compagnia di qualche consiglio.

La Noia ti avvolge come una coperta e ti fa sentire insoddisfatto, spossato, indeciso e pigro.
Che cosa possiamo fare allora?

1 – Quando? Individuare il momento della giornata in cui siamo avvolti da questa coperta, il momento in cui ci stiamo annoiando insomma. E provare a trovare un’alternativa non per un’intera giornata, ma per quel preciso istante.

2 – Scrivere scrivere scrivere. Un ottimo aiuto sarebbe quello di usare un diario alimentare dove annotare i quando, i come e i perché. (Una cosa semplice che può aiutarti a capire qualcosa in più te)

3 – Fare fare fare. Iniziare a “fare”, a realizzare qualcosa, è il modo migliore per sentirsi più padroni della nostra vita. Una passeggiata, scrivere, parlare con un amico davanti a un caffè al tavolo di un bar: e potremmo proseguire l’elenco all’infinito.

4 – Sport. Una piccola parola da scrivere, una grande fatica da fare. Che gratifica il doppio.

5 – Ottimismo. Avere fiducia di poter cambiare qualcosa nella propria vita.

Tutti i punti sembrano difficili, l’ultimo più di tutti. Ogni salita appare insormontabile, ma ad ogni salita corrisponde una discesa in egual misura entusiasmante.

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